La ricerca iniziale sul ICCS è iniziata da una stimolazione interiore, che voleva verificare il perché, levando un certo tipo di frequenza e stimolando con la fonte energetica di un determinata sostanza attiva, (come ad esempio un antibiotico), chi lo assumeva aveva meno effetti collaterali e più risultati alla risposta terapeutica. Come effetto collaterale si intende che l’uso della sostanza attiva provocava, nel caso specifico, la candida. Ecco che insieme, pieni di fiducia ed entusiasmo si è iniziato un cammino verso un mondo sconosciuto. Siamo partiti anche un po’ sprovveduti, ma si sa: essere sprovveduti è anche l’elemento base per non inciampare e bloccarsi in determinate regole “fisiche” e vedere la ricerca a tutto campo.
Esperimenti
L’obiettivo del’esperimento è trasferire la frequenza emessa da una sostanza attiva e trasferirla in una boccetta d’acqua.
Si è iniziato a prendere in considerazione la singola pastiglia o capsula di sostanza attiva, senza diluirla per verificare ciò che energeticamente si poteva trasferire. Ma l’estrapolazione e trasferimento dell’energia quantica di quella singola pastiglia era molto limitata (1-2 particelle).
Si è provato a diluire la singola pastiglia in acqua fisiologica. Una volta sciolta, l’estrapolazione e trasferimento dell’energia quantica era più chiara e si notava chiaramente ciò che poteva essere trasferito come energia positiva (principio attivo) e la parte che non si doveva trasferire chiamandola erroneamente “effetto collaterale o energia negativa”.
Ci sono voluti ben sei mesi per chiarire definitivamente il contenuto ed il nome di ciò che veniva trasferito.
Cosi l’energia positiva ha preso il nome di Informazione Completa Codice Sostanza (ICCS) e l’energia negativa il nome di Codice di Disturbo (CD).
Si è iniziato piano piano ad aumentare le dosi da diluire della sostanza pura e con molta sorpresa dei Dottori Ricercatori si è notato che più sostanza pura si diluiva e più l’estrapolazione o trasferimento dell’energia quantica aumentava.
Esempio:
1 pastiglia nella estrapolazione e trasferimento della visione quantica = 1 particella
2 pastiglie nella estrapolazione e trasferimento della visione quantica = 3 particelle ed 1 filamento energetico
3 pastiglie nella estrapolazione e trasferimento della visione quantica = 1 piccola struttura formata da particelle (vedi disegno)
Nel frattempo alcuni volontari facenti parte del team di ricerca hanno iniziato ad assumere l’ICCS con risultati direi notevolmente buoni, ma dico sbalorditivi. Tutto sommato ciò che assumevano era acqua.
Si è cercato di misurare la frequenza di questo trasferimento con vari metodi, come il Vega Test senza alcun risultato soddisfacente. È in questo frangente che per motivi vari e penso personali, all’interno del team si è creata una spaccatura.
Nonostante questo la ricerca sull’estrapolazione e trasferimento dell’energia quantica continuava con più dimestichezza e con un protocollo di partenza più organizzato. Partendo da questo presupposto abbiamo voluto sperimentare alcuni prodotti agricoli, escludendo così l’effetto placebo. Insetticidi, diserbanti, che hanno dato risultati positivi sull’insetticida. (vedi tabella)
La mia tesi è che ogni ICCS contiene in sé una sorta di codice, all’interno di questo codice una sorta di intelligenza che usa al meglio le sua predisposizione informativa.
Il codice riesce ad esprimere l’intera sua intelligenza quando lo si estrapola e lo si immette in una soluzione acquosa (ICCS).
Mi fermo qui non voglio inoltrarmi nei pensieri della creazione dove ogni elemento contiene in sé l’”intelligenza della creazione”.
Una delle domande che ci siamo posti in questi esperimenti è stata: ma l’ICCS può scaricarsi? E se si, perché? Per trovare risposta abbiamo preso 3 flaconi da 100ml e riempiti ognuno di 100ml di ICCS di una sostanza.
1 flacone è stato lasciato alle intemperie nel mese di agosto per 2 settimane (sole, ombra e qualche temporale).
1 flacone è stato congelato per 3 giorni.
1 flacone è stato bollito a bagnomaria per 1 ora.
Sono stati rifatti i test come in precedenza ed anch’essi sono stati da me relazionati.
Il flacone lasciato alle intemperie non ha subito variazione in negativo.
Il flacone congelato è rimasto invariato rispetto all’originale (per saperne di più vedere relazione su esperimenti ICCS).
Il flacone bollito per 1 ora ha subito leggere variazioni in positivo.ICCS – Madre + 5 ml di estratto di Camelia + 0,26ml Katon
RISULTATO FINALE
Nessuna alterazione dell’ICCS, solo l’ultima particella del codice si apre rilasciando strutture di quark di colore verde che vanno ad eliminare le strutture energetiche delle essenze introdotte. Poi la particella si ricrea e rilascia di nuovo le stesse strutture di quark verdi a difesa del codice della sostanza.
La scoperta e visualizzazione dell’ICCS è nata poco alla volta negli ultimi giorni di settembre 2012.
Non è certo un perfezionamento dello strumento per creare l’ICCS o un suo limite e nemmeno una sorta di evoluzione. È stato solo un passaggio molto importante. Non avrebbe senso e sarebbe stato uno sbaglio trovare prima il codice ICCS e poi vedere ciò che esso conteneva. Si inizia dalle elementari per poter capire le scuole superiori e non viceversa. Cosi prima della scoperta del codice, estrapolando ogni singola particella ed ogni struttura toroidale è servito per capire ogni singolo comportamento ed ogni singolo sviluppo nell’abbinamento dell’insieme degli elementi.
E’ servito anche per capire ogni singolo elemento e il suo sviluppo tramite i volontari del Team, che quotidianamente assumono l’ICCS.
Questo è servito anche per capire, in base ai colori delle varie strutture che si estrapolavano, la loro funzione e il loro sviluppo, come nel caso dell’antibiotico naturale, se erano presenti strutture antibatteriche e antivirali. Si è capito inoltre che in ogni sostanza trasferita, pur mantenendo alcuni colori delle strutture identiche, contenevano in sé frequenze e funzioni della sostanza chimica estrapolata, proprio come un codice personale di attivazione.
L’attivazione dell’ICCS avviene nel momento in cui raggiunge il “disturbo” in questione.
Ma torniamo alla scoperta e visualizzazione dell’ICCS.
Giustamente può nascere un dubbio, ma tutto quello che si trasferiva prima della scoperta dell’ICCS è tutto da rifare?
No! non è tutto da rifare è solo una continuazione. In effetti verificando le estrapolazioni precedenti alla scoperta del codice ICCS vero e proprio si è verificato che su 200 estrapolazioni 50 avevano un codice incompleto: circa ¼ del codice.
Perché il codice ICCS in questi 50 prodotti non è completo?
La teoria più accreditata è che il quantitativo del prodotto adoperato per poter creare un ICCS sia insufficiente per poter creare il codice completo ICCS.
Esempio:
Se l’ICCS del potassio o magnesio non viene assunto dalla persona con l’ICCS completo, è vero che può dare dei risultati benefici, ma è altrettanto vero a mio avviso che non è in grado di avere l’efficacia completa di stabilizzare la frequenza di attivazione e di risposta nell’organismo. Cercherò di essere più chiaro.
Se ad esempio il nostro organismo non riesce ad assimilare il potassio o il magnesio perché l’atomo e gli elettroni delle nostre cellule hanno un difetto, come ad esempio un elettrone sbalzato fuori dalla sua orbita, con l’assunzione dell’ICCS della singola particella non abbiamo energia sufficiente per riportare quell’elettrone fuori orbita nella sua orbita naturale, ma solo un leggero spostamento. Con l’ICCS completo c’è più probabilità che questo avvenga.
Noi abbiamo bisogno della frequenza giusta di quell’elemento mancante, in questo caso il potassio o magnesio. E la frequenza giusta ce la da la chimica con la bustina di potassio o magnesio, solo che la chimica non può spostare quell’elettrone fuori orbita, perché ci vuole energia. Quindi se con l’ICCS possiamo avere l’energia per spostare quell’elettrone serve l’energia giusta, che lo faccia rientrare nella sua orbita. E questa sorta di energia “giusta” può essere contenuta nell’ICCS.
Se trasferiamo questo esempio in una cellula e se è vera la tesi sopra descritta pensiamo a quali risultati possiamo raggiungere con la vasta gamma di prodotti e sostanzea disposizione.
È in questo esempio che è importante valutare l’ICCS tra saturo e non saturo.
Questa tesi è anche avvalorata dai volontari che assumono l’ICCS.
Ammettendo che si possa visualizzare quel che succede assumendo l’energia senza il codice completo (ICCS) proviamo ad immaginare in una vescica infiammata il comportamento di un filamento energetico e di una struttura. Si potrebbe affermare questo:
Il filamento energetico, si attacca alle pareti interne dell’organo e inizia ad espandersi dilatando le particelle che creano il filamento. Dilatando le particelle che costituiscono il filamento esse ricoprono la parete della vescica. Una volta che l’organo è stato ricoperto da questa frequenza, le particelle hanno la possibilità di moltiplicarsi fino a riprendere la stessa densità del filamento energetico di partenza, solo che ora tutto l’organo è ricoperto di queste particelle. Questo serve come base di appoggio alla struttura costituita anch’essa da particelle, ma contenente molta più informazione rispetto al filamento. Essa con questa base di appoggio può mantenere completamente la sua forza-frequenza. E se la situazione è consona alle particelle, ossia non trovano interferenze al loro agire, esse continuano a moltiplicarsi fino a riempire tutto l’organo.
Ammettendo che si possa visualizzare quel che succede assumendo l’energia senza il codice completo (ICCS) proviamo ad ipotizzare nello stesso organo sopra descritto come si comporta. L’acqua con l’ICCS riempie l’organo poiché le particelle continuando ripetutamente ad entrare nella vescica, riescono a pulire la base di appoggio, sviluppando la loro frequenza e prima ancora di consumarsi un’altra particella è pronta a rilasciare il suo contenuto. Più acqua con ICCS si assume e più il processo è elevato.